Come comprendere ed aiutare il condomino

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Comunicare in maniera efficace con i nostri clienti è un punto fondamentale della nostra attività per viverla al meglio e per fare in modo che non si trasformi una tortura, e che ci possa aiutare a lavorare con una qualità di vita professionale migliore.

Per farlo ci sono ovviamente tanti punti su cui prestare l’attenzione, in questo video te ne sottolineerò uno. Nella relazione con i nostri condomini una cosa a cui spesso si fa poca attenzione è il porre le giuste domande. Molto spesso quello che facciamo quando arriva un condomino di qualsiasi tipo o con qualsiasi stato d’animo è di iniziare a parlare, e parliamo, parliamo, parliamo, ma il punto non è quanto parliamo noi, ma quanto riusciamo in qualche modo a comprendere l’altro ed a portarlo a comprendere il nostro messaggio. E quindi quello di cui parliamo oggi è il potere delle domande. Le domande hanno un potere veramente importante all’interno dell’efficacia comunicativa e quindi l’invito che ti faccio oggi è iniziare a chiederti, e te lo faccio con una domanda, quante domande poni al tuo clienti? Nel momento in cui una persona arriva, in qualsiasi stato d’animo arrivi nel tuo studio e si ponga, non è importante quello che pensi tu ma è importante comprendere qual è in quel momento la cosa a cui sta pensando lui. E allora come fai a capire, a comprendere e a migliorare l’ascolto nei confronti dell’altra persona? Ponendo domande. Non ci hanno abituato a porre domande, ci hanno insegnato che porre domande vuol dire essere fastidiosi, è ovvio che tu non devi fare l’investigatore e soprattutto non devi randellare una persona di domande appena entra chiedendogli la qualunque, ma è importante innanzitutto creare il giusto ambiente facendo la giusta cornice d’accordo. Molto spesso invece quello che facciamo è giudicare la persona ed irrigidirsi, tanto che a quel punto quello che andiamo a comunicare non è nulla di positivo e soprattutto non ci aiuta a creare una relazione E allora nel momento in cui tu non crei una relazione, la connessione comunicativa si interrompe e non avrai mai la possibilità di comunicare in maniera efficace con quella persona.

E allora ricordati questo: non c’è nulla di più potente che le domande.

Molto spesso c’era il vecchio adagio che chi domanda, comanda.

Qui non c’è da comandare, c’è semplicemente da guidare le persone attraverso ovviamente un percorso che magari è comune ad entrambi, e allora se non iniziamo a chiedere alla persona come lo possiamo aiutare, come possiamo fare in modo che questa sua tensione, questa sua arrabbiatura si trasformi in qualcosa di più utile per lui e anche per noi? Che cosa avrebbe fatto di diverso? Andiamo a ispezionare quello che è il suo pensiero in quel momento per fare cosa?

Per poi recepirlo, ascoltarlo veramente e quindi poi andare eventualmente a comunicare il nostro messaggio, che potrebbe essere il motivo o la scelta per cui hai fatto una determinata azione, piuttosto che una proposta di soluzione nei confronti del problema è che lui ti pone. Mentre molto spesso non chiediamo niente e quello che facciamo è ipotizzare una possibile idea che lui possa avere dalla situazione, e rispondendo di conseguenza a un’opinione nostra e non sua: questa si chiama a tentativo di lettura del pensiero.

Ma noi non abbiamo questa capacità, non riusciamo a leggere nel pensiero e per non leggere nel pensiero fai delle domande, perché domande di qualità ti portano ad una relazione di qualità.

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